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Come hackerare il Sistema Capitalistico Liberista

  • Immagine del redattore: Mass R
    Mass R
  • 13 lug 2024
  • Tempo di lettura: 8 min

Aggiornamento: 15 mar


Hacker con sottofondo numerico a video

L’economica moderna si basa sul consumo, sulla crescita demografica. Entrambe non sono sostenibili per l’ambiente e per l’individuo.

L’unico vero modo per scardinare il modello a proprio vantaggio è contrastarlo a livello personale e sfruttarlo a livello di business.


Mi spiego meglio, la persona media rappresentante del sistema capitalistico detiene un reddito e spende per mantenere il suo stile di vita una buona parte del suo.

Questo in misura differente nelle differenti fasi del ciclo di vita, avviane per tutta la durata del ciclo di vita stesso.

Facendo sempre riferimento alla persona media, la quota di risparmio è generalmente modesta e si aggira normalmente intorno al 10-15%.


Questi valori sono notevolmente bassi. La ragione di questi bassi livelli di risparmio è legata a fattori culturali, sociali e psicologici.

Questi tre aspetti sono la causa principale che determina una compressione del tasso di risparmio verso valori medio bassi descritti e spesso determina l’azzeramento del tasso stesso e nei casi peggiori conduce all’indebitamento progressivo.

Per sfruttare a proprio vantaggio il sistema capitalistico, come detto in apertura dell’articolo occorre prima cosa, a livello personale, contrastare il modello stesso. L’obiettivo è “aggredire” con ogni mezzo a disposizione i tre aspetti sopracitati: culturali, sociali e psicologici.

Vediamoli con ordine.


Fattori culturali che ci portano a spendere


Nella cultura capitalistica, spendere è sintomo di benessere. Abitare in una casa più spaziosa di quanto ci serva, occupare più territorio di quanto sia necessario è considerata una manifestazione di prestigio. Se questo può avere un limitato significato per ingenti patrimoni finanziari, per la persona comune è un nonsenso.

Occupare/acquistare proprietà al di sopra delle nostre necessità comporta spese, indebitamento eccessivo che riducono le disponibilità economiche dell’ individuo.

Occorre liberarsi dei condizionamenti culturali che inducono alla spesa non necessaria.

I tre aspetti prioritari in tal senso sono:


-occupazione del territorio: non acquistare proprietà territoriali se non necessarie e soprattutto non più grandi di quanto realmente utilizziamo. L’utilizzo di proprietà altrui dietro pagamento a titolo di affitto è preferibile per le minori spese.


-aspetti nutrizionali e salutistici: non consumare prodotti industriali (in questo senso stiamo contrastando il sistema capitalistico). Utilizzare materie prima della migliore qualità per preparare personalmente il nostro nutrimento, giornalmente se possibile.

-spese per la discendenza: aspetto legato all’educazione ed ai valori delle nuove generazioni. L’individuo giovane deve essere educato ad uno stile di vita frugale, decorrelato dal consumismo sfrenato ed alla rincorsa all’acquisto competitivo. I valori di rispetto ambientale devono prevalere sul consumismo smodato. A parte le spese di necessità, ogni altra spesa in tal senso deve essere collegata ad un motivo, al raggiungimento di un traguardo.

I tre aspetti sopra esposti sono controculturali poiché attualmente si considera l’abitazione lussuosa, l’alimentazione stellata, la spesa per i figli come elementi valoriali in se , sintomo di benessere. Spedo tanto perché me lo voglio/posso permettere e lo voglio mettere bene in evidenza al prossimo.

Questa logica è da contrastare se vogliamo hackerare il sistema finanziario.                                                                                                                                                                            

 

Fattori sociali che ci portano a spendere più del necessario

Il fatto di essere un rappresentate di una categoria sociale, non ci obbliga ad impiegare risorse economiche per doverlo dimostrare socialmente.

Ci sono elementi distintivi caratteristici, i cosidetti “status simbol” che sono normalmente una casa lussuosa, una macchina lussuosa, una alimentazione stellaata, un abbigliamento firmato che servono come elemento distintivo all’individuo per emergere. Tutti questi elementi assecondano il modello capitalistico del consumismo , sottraendo  risorse indispensabili all’individuo.

Liberarci di questi condizionamenti sociali adottando uno stile di vita frugale, sotto tutti gli aspetti, ci consente di contrastare il sistema capitalistico attuale.

Ciò che permette all’individuo di emergere non è il suo livello di consumo ma le sue idee. Poi potrete realizzare che spesso chi emerge per le idee, indirettamente si distinguerà per altri aspetti tra cui probabilmente anche i livelli di consumo, ma a quel punto l’individuo avrà già hackerato il sistema.

 

Fattori psicologici che ci portano a spendere più del necessario


Nella trattazione di questi temi, con il prossimo, spesso si viene considerati anacronistici, poco inseriti nel contesto sociale, se non disadattati, depressi, infelici. L’opposto è vero. Spesso l’individuo che persegue uno stile di vita frugale è felice e riesce ad impiegare le sue risorse per ciò che desidera realmente.


La persona che persegue, anche inconsapevolmente, un modello consumistico , spesso è infelice, anche inconsapevolmente. E’ alla perenne rincorsa di un acquisto compulsivo, dopaminico per placare le proprie frustrazioni quotidiane.


I condizionamenti psicologici, che sono al tempo stesso anche interconnessi con gli aspetti culturali e sociali , sono quelli che hanno più attinenza con la psiche ed i neurotrasmettitori.

Senza entrare nel merito della chimica e neurobiologia del cervello, possiamo affermare che i condizionamenti esterni sulla nostra psiche sono notevoli e poco visibili. Il marketing aggressivo esercita condizionamenti sulla psiche a cui siamo già soggetti dalla giovane età.


Ci sono poi condizionamenti della psiche di origine culturale, legati alla relazione/educazione parentale. Ad esempio, nel nostro Pel Paese siamo cresciuto con l’idea che il denaro è “lo sterco del diavolo” e che i soldi “non fanno la felicità”. Ancora una volta la verità è nell’opposto, avere disponibilità economica apre le porta alla donazione al prossimo e ciò provoca felicità autentica. Aggiungo che donare, non significa necessariamente trasferire moneta ma anche affetto, tempo, competenze.

Liberarci delle credenze limitanti sul denaro, fare chiarezza sui meccanismi psicologici che spingono alla spesa eccessiva non è banale. Spesso subentrano meccanismi inconsci che come tale non possiamo affrontare da soli.


Abbiamo però la possibilità di tenere sotto controllo tecnico la nostra spesa tramite l’attività del budgetting.

L’approccio migliore però è quello di superare le barriere psicologiche con l’introspezione e se necessario con il supporto di un professionista.


Tornato a quanto detto in apertura, per scardinare il sistema capitalistico dobbiamo contrastarlo a livello personale ed assecondarlo a livello  professionale.

Nella prima parte del presente articolo abbiamo visto come contrastarlo a livello personale (ragionando sugli aspetti culturali, sociali e psicologici), nella seconda parte vedremo in che modo dobbiamo assecondare il sistema capitalistico per poterlo poi scardinare dall’interno.

Due sono gli aspetti chiave in questo senso, il primo è come impieghiamo il nostro tempo durante la giornata lavorativa, il secondo è come impieghiamo il nostro tempo libero.

 

Impiego del tempo lavorativo


I concetti chiave sono tre, impegno, cambiamento, resilisienza.

Per emergere in ambito lavorativo e farsi apprezzare non occorre essere intellettualmente superiori anzi spesso chi emerge è solo più scaltro o sfortunato. Ma in questo contesto vogliamo superare sia il concetto di meritocrazia che di fortuna.


L’impegno è necessario per la crescita. Acquisire nella nostra occupazione/attività nuove competenze, giornalmente, mensilmente, annualmente ci consente di realizzare la crescita.

Le competenze che acquisiamo vanno scritte e possibilmente certificate. Meglio utilizzare corsi interni aziendali, esterni con certificazione delle competenze. Da tenere in considerazione per profili executive i Master MBA e specialistici. Per profili accademici i dottorati.


Il cambiamento è un tratto distintivo dei tempi moderni, è necessario essere predisposti, addestrati al cambiamento per vedere riconosciute le nostre capacità. Spesso ci troveremo nel corso della vita lavorativa in contesti non adatti alle nostre caratteristiche o semplicemente non in linea con i nostri valori. In questi casi, per entrare in sintonia con ciò che facciamo dobbiamo cambiare il contesto e prestare altrove le nostre competenze.

Dove c’è un cambiamento ci sono opportunità di crescita, nuovi stimoli. Dove c’è fissità, immobilità delle competenze c’è una perdita di competitività.

Più avanziamo con l’età meno siamo competitivi per il mercato del lavoro anche se aumentano le nostre competenze. Dobbiamo essere disposti a cambiare, con maggiore frequenza da giovani ma anche negli anni precedenti alla pensione.

Il cambiamento è sfidante, richiede ingenti risorse psicologiche e motivazionali. Crea stress e richiede impegno ma con alta probabilità genera volore.

Normalmente quando si cambia occupazione o mansione all’interno di una organizzazione , si viene ricompensati con un incremento del 5-10%.

In 5-10 anni si può arrivare a raddoppiare il proprio salario, questo per manager e quadri aziendali.

Per liberi professionisti l’attitudine non cambia, cambiano le cifre in ballo. Le potenzialità , così come le responsabilità sono superiori. In questo caso il maggior peso da sostenere è generalmente ricompensato da un guadagno proporzionale appunto all’impegno. In questo caso il limite è puramente dettato dalle capacità personali e le potenzialità del mercato scelto.


In ultimo, da non sottovalutare c’è la resilienza.

La resilienza è tratto personale che identifica la capacità di un individuo di affrontare e superare mentalmente ed emotivamente una crisi o periodo traumatico e riprendersi da uno stato di stress post traumatico. Questa caratteristica richiede il controllo delle emozioni e la capacità di elaboralre mantenendo la calma e la lucidità.

La resilienza consente in ambito lavorativo di riorganizzare positivamente eventi avversi cogliendone spunti di miglioramento e rimanere aperti alle opportunità positive anche nei periodi di difficoltà.  

La resilienza consente inoltre di conservare la propria identità ed autostima in tali momenti avversi e permette quindi di utilizzare anche le esperienze negative, fallimenti per trarne spunti di crescita continua.

Queste tre qualità, impegno, apertura al cambiamento e resilienza sono alla base di qualsiasi percorso di crescita professionale.

Massimizzare le entrate della nostra attività principale è l’azione che generalmente ha la massima probabilità di riuscita poiché siamo già esperti in ciò che facciamo e con un maggiore impegno potremo riuscire a trarre maggior riscontro economico negoziando al momento giusto in incremento di salario.


Impiego del tempo libero

Al netto del tempo prioritario dedicato alla famiglia ed agli affetti più cari ed allo sport, potrebbe rimanerci del tempo libero che normalmente si dedica a qualche attività secondaria (hobby).

Questo tempo residuo se impiegato nel modo giusto può consentirci di trarre risorse economiche a sostegno del nostro reddito.

Non dobbiamo fare altro che cambiare punto di vista e ribaltare le nostre motivazioni e passioni in direzione economica. Qualsiasi sia l’attività che ci piace fare, c’è la possibilità di ricavarne del profitto che andrà ad integrare le nostre risorse.

Queste attività sono spesso a nostra insaputa una risorsa dal potenziale enorme. Monetizzare tali competenze può richiedere anni ma le probabilità di farcela sono alte se abbiamo una forte passione e motivazione in tale direzione.

 

La combinazione di tutte queste attività,

quindi la riduzione delle spese e l’aumento delle entrate combinate ad uno stile di vita frugale sono in definitiva il miglior metodo per asservire i principi basilari della finanza ai propri interessi ed obiettivi personali.

Questo concetto è fortemente dirompente. Impiegare il nostro tempo libero per tentare di estrarne valore unitamente alla massimizzazione del reddito dalla nostra attività principale e detratto alle nostre spese adeguatamente compresse in base ad uno stile di vita frugale potranno massimizzare la quota di risparmio anno investibili sui mercati finanziari globali secondo semplici criteri di asset allocation.

 

Conclusione

L’indicazione strategica da prendere in considerazione:

-massimizzare le entrate derivanti dalla attività principale, aumentando la professionalità, certificando le competenze, mantenendo uno spirito proattivo, apertura al cambiamento e focus. Negoziare un aumento salariale, scegliendo accuratamente il momento adeguato e documentando risultati acquisiti e competenze certificate.

-monetizzare competenze da attività secondarie, hobby, passioni tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie. Definire un piano strategico di lungo periodo 3-5 anni.

-adottare uno stile di vita frugale per comprimere le spese, liberandosi dai condizionamenti culturali, sociali e psicologici.

-investire nei mercati finanziari con il livello di rischio adeguato alle proprie necessità con l’ausilio di un consulente finanziario indipendente.


Un risparmio annuale di 4.000€ (stima realistica) per i prossimi 42 anni (per un giovane laureato di 25 anni, che inizia l’attività lavorativa), investiti sui mercati finanziari con un portafoglio (puramente indicativo e di esempio) con un rendimento medio dell’ 8% genererà un montante finale in età di pensionamento :

4.000x(1+0,08)^42+4.000x(1+0,08)^41+4.000x(1+0,08)^40+….=1.318.332€

 
 
 

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