Perchè dovrei rivolgermi ad un Consulente Finanziario Indipendente ?
- Mass R
- 1 giu 2024
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 9 set 2024

Partiamo con le caratteristiche di un Consulente Finanziario Indipendente
Un consulente finanziario indipendente è un professionista che fornisce consigli e servizi finanziari senza essere legato a una specifica istituzione finanziaria o a un prodotto finanziario.
La loro indipendenza implica che non sono remunerati da commissioni legate alla vendita di prodotti finanziari specifici, ma generalmente tramite parcelle pagate direttamente dai loro clienti.
Questo approccio consente loro di offrire consulenze imparziali e focalizzate esclusivamente sugli interessi del cliente.
Le parcelle oscillano normalmente tra l’1% del capitale gestito e diminuiscono con l’aumentare del valore del portafoglio.
Ma quali sono le principali differenze tra un consulente tradizionale ed uno indipendente ?
Le principali differenze tra un consulente finanziario indipendente e uno non indipendente risiedono nel modo in cui sono remunerati, nella loro affiliazione a istituzioni finanziarie e nella potenziale imparzialità dei consigli che offrono. Ecco un confronto dettagliato:
Consulente Finanziario Indipendente
1. Remunerazione:
- Viene pagato direttamente dal cliente, solitamente attraverso parcelle orarie o fisse.
- Non riceve commissioni o incentivi dalle società di prodotti finanziari per la vendita di specifici prodotti.
2. Affiliazione:
- Non è affiliato o legato a una specifica istituzione finanziaria.
- Può consigliare prodotti e servizi di qualsiasi istituzione finanziaria.
3. Imparzialità:
- La consulenza è generalmente più imparziale poiché non c'è un conflitto di interessi legato alla vendita di prodotti finanziari specifici.
- Gli interessi del cliente sono al centro della consulenza.
4. Gamma di Prodotti:
- Ha accesso a una vasta gamma di prodotti e servizi finanziari disponibili sul mercato.
- Può offrire soluzioni personalizzate basate sulle esigenze specifiche del cliente.
Consulente Finanziario Non Indipendente
1. Remunerazione:
- Spesso riceve commissioni e incentivi dalle società di prodotti finanziari per la vendita di determinati prodotti.
- Può essere remunerato anche attraverso una combinazione di parcelle pagate dal cliente e commissioni sui prodotti venduti.
2. Affiliazione:
- Di solito è affiliato a una specifica banca, società di intermediazione o assicurazione.
- Potrebbe essere limitato a consigliare solo i prodotti e i servizi offerti dall'istituzione con cui è affiliato.
3. Imparzialità:
- La consulenza potrebbe essere influenzata da incentivi a vendere determinati prodotti finanziari, creando un potenziale conflitto di interessi.
- Gli interessi del cliente potrebbero non sempre essere al primo posto.
4. Gamma di Prodotti:
- Può essere limitato ai prodotti e ai servizi offerti dall'istituzione con cui è affiliato.
- Potrebbe non avere accesso a tutta la gamma di prodotti disponibili sul mercato.
Sintesi
In sintesi, la principale differenza tra un consulente finanziario indipendente e uno non indipendente risiede nell'imparzialità dei consigli e nel potenziale conflitto di interessi. Un consulente indipendente è maggiormente orientato a fornire una consulenza imparziale e personalizzata, poiché non è influenzato da incentivi legati alla vendita di specifici prodotti finanziari. D'altra parte, un consulente non indipendente potrebbe avere accesso a risorse e supporto significativi da parte dell'istituzione a cui è affiliato, ma potrebbe essere meno imparziale nelle sue raccomandazioni.
Le principali funzioni di un consulente finanziario indipendente includono:
1. Pianificazione finanziaria: Aiutare i clienti a definire i loro obiettivi finanziari a breve, medio e lungo termine e creare un piano per raggiungerli.
2. Gestione degli investimenti: Fornire raccomandazioni su come allocare e gestire gli investimenti, tenendo conto del profilo di rischio del cliente e delle sue esigenze.
3. Pianificazione previdenziale: Assistere i clienti nella preparazione per il pensionamento, assicurandosi che abbiano sufficienti risparmi e investimenti per mantenere il loro stile di vita desiderato una volta ritirati dal lavoro.
4. Gestione del rischio: Consigliare sui modi per proteggere le proprie finanze attraverso assicurazioni e altre strategie di mitigazione del rischio.
5. Pianificazione fiscale: Fornire suggerimenti su come ottimizzare la situazione fiscale del cliente attraverso varie strategie legali di riduzione delle imposte.
6. Pianificazione successoria: Aiutare i clienti a pianificare la distribuzione del loro patrimonio dopo la loro morte, assicurandosi che i loro desideri siano rispettati e che i beneficiari ricevano il massimo possibile con il minimo onere fiscale.
In Italia, i consulenti finanziari indipendenti devono essere obbligatoriamente iscritti all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari, che è gestito dall'OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari – Portale OCF - OCF - Il tuo riferimento (organismocf.it)). Devono inoltre rispettare una serie di requisiti professionali e deontologici, che includono una formazione continua e il rispetto di elevati standard etici.
Ma vediamo più in dettaglio quali sono i riferimenti normativi per quanto riguarda la figura professionale del CFI
I principali riferimenti normativi per l’attività di consulente finanziario indipendente in Italia sono contenuti in varie leggi, regolamenti e disposizioni dell’autorità di vigilanza. Ecco i principali:
1. Testo Unico della Finanza (TUF)
- D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF): Questo decreto legislativo regola il settore finanziario italiano e include disposizioni specifiche riguardanti i consulenti finanziari. In particolare, gli articoli 18-bis e seguenti disciplinano l'attività di consulenza finanziaria e i requisiti per l'iscrizione all'albo.
2. Regolamento Intermediari CONSOB
- Regolamento Intermediari (Delibera CONSOB n. 20307 del 15 febbraio 2018 e successive modifiche): Questo regolamento della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) stabilisce le norme di dettaglio per l'attività degli intermediari finanziari, inclusi i consulenti finanziari indipendenti.
3. Norme dell’OCF
- Regolamento dell’OCF: L'Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari (OCF) emette regolamenti e direttive che specificano i requisiti per l’iscrizione all’albo, le modalità di svolgimento degli esami di abilitazione, e i criteri di formazione continua.
4. MiFID II (Markets in Financial Instruments Directive)
- Direttiva 2014/65/UE (MiFID II): La MiFID II è una direttiva europea che regola i mercati degli strumenti finanziari e ha introdotto nuove disposizioni sulla consulenza finanziaria, tra cui la distinzione tra consulenza indipendente e non indipendente. Gli stati membri dell'Unione Europea, tra cui l'Italia, hanno recepito questa direttiva nel loro ordinamento giuridico.
5. Regolamento Delegato MiFID II
- Regolamento Delegato (UE) 2017/565: Questo regolamento della Commissione Europea integra la MiFID II e contiene dettagli specifici riguardanti l’attività di consulenza finanziaria e i requisiti di trasparenza e disclosure.
6. Codice Civile
- Articoli del Codice Civile: Alcuni articoli del Codice Civile italiano possono essere rilevanti per la regolamentazione dei rapporti contrattuali tra consulenti finanziari e clienti, come quelli relativi alla responsabilità contrattuale e extracontrattuale.
7. Regolamento PRIIPs
- Regolamento (UE) n. 1286/2014: Questo regolamento riguarda i prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (PRIIPs) e impone obblighi di trasparenza sui prodotti finanziari venduti ai clienti retail, che i consulenti finanziari devono rispettare.
Sintesi Normativa
In sintesi, l'attività di consulente finanziario indipendente in Italia è regolamentata da un complesso insieme di leggi, regolamenti e direttive che assicurano la professionalità, la trasparenza e la protezione degli investitori. Le principali fonti normative includono il Testo Unico della Finanza (TUF), il Regolamento Intermediari della CONSOB, i regolamenti dell'OCF e le direttive europee come la MiFID II. Questi riferimenti normativi stabiliscono i requisiti di onorabilità, professionalità, formazione continua e indipendenza che i consulenti finanziari indipendenti devono rispettare.
Scendendo più in dettaglio possiamo vedere brevemente quali sono i requisiti per diventare consulenti finanziari indipendenti:
Per diventare un consulente finanziario indipendente in Italia, è necessario soddisfare una serie di requisiti normativi e professionali stabiliti dalla legge e dalle autorità di vigilanza. Ecco i principali requisiti:
1. Iscrizione all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari
- OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari): I consulenti finanziari indipendenti devono essere iscritti all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari, gestito dall'OCF.
2. Requisiti di Onorabilità
- Assenza di Condanne Penali: Non devono avere condanne penali definitive per reati che comportano l'interdizione dai pubblici uffici o la sospensione dall'esercizio di attività professionali.
- Assenza di Sanzioni Disciplinari: Non devono essere stati sottoposti a sanzioni disciplinari che comportino l'interdizione temporanea o permanente dalla professione.
3. Requisiti di Professionalità
- Titoli di Studio: È generalmente richiesto un diploma o laurea in discipline economiche, giuridiche o affini.
- Esperienza Professionale: Deve essere dimostrata una certa esperienza nel settore finanziario, che può variare in base alle specifiche richieste normative.
- Formazione Continua: I consulenti devono partecipare a programmi di formazione continua per mantenere e aggiornare le proprie competenze professionali.
4. Esame di Abilitazione
- Prova di Esame: Per l'iscrizione all'albo, è necessario superare un esame di abilitazione che verifica le competenze tecniche, giuridiche e professionali del candidato.
5. Assicurazione Professionale
- Polizza di Assicurazione: È obbligatorio stipulare una polizza di assicurazione a copertura della responsabilità civile professionale per tutelare i clienti da eventuali danni derivanti dall'attività di consulenza.
6. Requisiti Patrimoniali
- Garanzie Patrimoniali: Potrebbe essere richiesto di fornire garanzie patrimoniali o fideiussioni per dimostrare la solidità economica e la capacità di rispondere a eventuali obbligazioni nei confronti dei clienti.
7. Requisiti di Indipendenza
- Assenza di Conflitti di Interesse: Devono dimostrare l'assenza di conflitti di interesse, ossia non devono essere legati da rapporti di affiliazione o subordinazione con istituzioni finanziarie, né ricevere commissioni da queste ultime per la vendita di prodotti.
8. Codice di Condotta
- Norme Etiche e Deontologiche: Devono aderire a un codice di condotta professionale che regola i comportamenti etici e deontologici nell’esercizio della professione.
Procedura di Iscrizione
La procedura di iscrizione all’albo comporta la presentazione di una domanda corredata della documentazione attestante il possesso dei requisiti sopra elencati. L’OCF valuta la domanda e, in caso di esito positivo, procede all’iscrizione del consulente finanziario indipendente.
Per ulteriori dettagli specifici, è consigliabile consultare direttamente il sito dell'OCF o contattare l'organismo competente.
In sintesi, per riassumere quanto discusso nel corso dell’articolo, conviene o meno rivolgersi ad un CFI per una famiglia con 100.000€ di risparmi ?
Sì, ci sono diversi motivi per cui potrebbe convenire affidarsi a un consulente finanziario indipendente (CFI) anche con un patrimonio di 100.000€. Analizziamo meglio i punti da te menzionati e altri benefici per determinare se questa scelta possa essere vantaggiosa.
1. Ottimizzazione Fiscale
- Pianificazione Fiscale: Un CFI può fornire consulenza su come strutturare gli investimenti in modo da minimizzare l'impatto fiscale. Questo può includere l'uso di conti a tassazione agevolata, la gestione delle plusvalenze e minusvalenze e altre strategie fiscali.
- Benefici Fiscali: L'ottimizzazione fiscale può portare a risparmi significativi, aumentando il rendimento netto del portafoglio.
2. Riduzione dei Costi attraverso ETF
- ETF a Basso Costo: I consulenti finanziari indipendenti spesso consigliano l'uso di ETF (Exchange-Traded Funds) che hanno commissioni di gestione molto più basse rispetto ai fondi comuni tradizionali.
- Diversificazione Efficace: Gli ETF consentono di ottenere una diversificazione ampia e costi ridotti, migliorando il rapporto rischio/rendimento del portafoglio.
3. Evitare Errori Grossolani
- Consulenza Esperta: Un CFI può aiutare a evitare errori comuni degli investitori, come la reazione eccessiva alle fluttuazioni di mercato, la mancanza di diversificazione, e l'investimento in prodotti complessi o costosi.
- Strategie di Investimento Razionali: Può fornire una guida basata su principi di investimento solidi e razionali, aiutando a mantenere una strategia coerente con gli obiettivi a lungo termine.
4. Valore Aggiunto Complessivo
- Pianificazione Finanziaria Completa: Oltre alla gestione degli investimenti, un CFI può offrire consulenza su vari aspetti finanziari come la pianificazione previdenziale, la gestione del debito, e la pianificazione successoria.
- Supporto e Educazione: Un buon consulente fornisce anche educazione finanziaria al cliente, migliorando la comprensione delle decisioni di investimento e aumentando la fiducia nelle proprie scelte finanziarie.
Valutazione Complessiva dei Costi e Benefici
- Rendimenti Netti Migliorati: Se il CFI riesce a migliorare i rendimenti netti del portafoglio attraverso ottimizzazione fiscale e selezione di investimenti a basso costo, il costo della parcella può essere ampiamente giustificato.
- Tranquillità e Risparmio di Tempo: Delegare la gestione finanziaria a un professionista permette di risparmiare tempo e di avere maggiore tranquillità, sapendo che le proprie finanze sono gestite da un esperto.
Esempio Pratico
Se il CFI riesce a migliorare il rendimento annuo del portafoglio di un 1% netto rispetto a ciò che un investitore potrebbe ottenere da solo, questo potrebbe già compensare il costo della parcella. Inoltre, il risparmio fiscale e la riduzione dei costi attraverso l'uso di ETF possono ulteriormente migliorare il rendimento netto.
Conclusione
Sì, affidarsi a un consulente finanziario indipendente può convenire per una famiglia con 100.000€ di risparmi, considerando i benefici della consulenza esperta in termini di ottimizzazione fiscale, riduzione dei costi, e prevenzione di errori di investimento. L'importante è scegliere un consulente qualificato e fidato, capace di offrire un valore aggiunto che compensi il costo della parcella.
Chiaramente non esiste una risposta valida ed univoca per ognuno di noi. Sicuramente una famiglia totalmente sprovvista di supporto finanziario è fondamentale che provveda ad acquisire competenze finanziarie tramite l’autoformazione o tramite il supporto di un Educatore Finanziario in modo da poter efficacemente usufruire del supporto del Consulente Finanziario Indipendente.
Il rischio di finire nella rete di consigli scorretti da personale non adeguatamente addestrato o peggio ancora vittima di truffe è molto alto se non si ha una adeguata educazione finanziaria.
Dopodiché il supporto del CFI è fondamentale per partire e costruire un portafoglio adeguato ai propri obiettivi e nel rispetto del profilo di rischio/rendimento.
Come già scritto i costi dell’1% di provvigione corrisposti al CFI possono facilmente essere recuperati utilizzando prodotti EFT in sostituzione dei ben più costosi Fondi Comuni di Investimento a gestione attiva. Inoltre con l’ottimizzazione fiscale si possono gestire le eventuali minusvalenze ed infine, da non sottovalutare, il CFI ci evita errori grossolani che potremmo commettere.
Queste tre ragioni da sole compensano ampiamente la parcella annuale.
Nel caso non ci sia la volontà/interesse/capacità di gestire sui mercati obbligazionari e finanziari le proprie risorse, la figura del CFI è ancor più fondamentale.
In ultimo, da ricordare, normalmente il CFI non gestisce direttamente i soldi del Cliente ma fornisce consigli e raccomandazioni di investimento in merito ai prodotti da acquistare ed all’asset allocation.
La figura del CFP - il Certified Financial Planner®®®
Di recente introduzione, finalmente anche in Italia, la figura del CFP, un esperto nella Pianificazione Finanziaria Personale in grado di coprire tutti gli aspetti della pianificazione fianziaria dedicata alla persona con certificazione internazionale FPSB ora anche FPSB-Italia
anche grazie al supporto nella formazione di Consultique.
Un vero passo avanti nel settore della consulenza e dell'edicazione finanziaria.
La figura dell'Educatore Finanziario - AIEF
L’Educatore finanziario, riconosciuto dall'AIEF nel Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 4/2013), migliora le conoscenze economiche e finanziarie dei cittadini.
Operando in contesti formativi come scuole e banche, aiuta a comprendere e utilizzare al meglio i prodotti finanziari, riducendo errori che possono costare migliaia di euro l'anno e favorendo scelte consapevoli.
Attraverso la guida nella scelta e gestione dei prodotti finanziari come conti correnti, mutui e investimenti, contribuisce a una gestione più sostenibile delle finanze personali, promuovendo il risparmio, l'integrazione pensionistica e la protezione del tenore di vita da eventuali perdite economiche.
Risorse utili:
Comments