ESPLORANDO I MISTERI DELLA FINANZA COMPORTAMENTALE: 5 BIAS CHE PLASMANO LE NOSTRE DECISIONI – PARTE 2
- Mass R
- 17 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 mar 2024
Data originale di pubblicazione Agosto 31, 2023.
Proseguendo quanto iniziato nella prima parte dell’articolo, vediamo altri cinque Bias della Finanza Comportamentale. Ricordo l’obiettivo di questa serie di articoli è condividere le distorsioni cognitive che ci inducono a comportamenti scorretti inerenti alla gestione del denaro, degli investimenti e della pianificazione finanziaria. Conoscendoli non basta ad evitare di esserne vittima ma è il primo passo per contrastarli. La consapevolezza dell’esistenza di queste distorsioni seguita da un adeguato allenamento per minimizzarne gli effetti è uno dei passaggi chiave per operare sui mercati finanziari proficuamente.
Altri 5 Bias fondamentali della Finanza
1. Bias di conferma (Confirmation Bias): Questo bias si verifica quando gli individui cercano attivamente informazioni che confermano le loro convinzioni o punti di vista preesistenti. Evitano o ignorano le informazioni che mettono in discussione le loro convinzioni. Nell’ambito finanziario, questo bias può portare gli investitori a cercare solo notizie che supportano la loro decisione di investire in un’azione o in un’attività finanziaria specifica, ignorando dati o opinioni che suggeriscono di fare diversamente. Ciò può portare a decisioni di investimento basate su una visione distorta della realtà.
2. Effetto di disposizione (Disposition Effect): Questo effetto si verifica quando gli investitori sono inclini a vendere gli asset che hanno guadagnato valore (realizzando guadagni) più rapidamente rispetto a quelli che hanno perso valore. In altre parole, gli investitori tendono a trattenere le perdite sperando che il prezzo aumenti in futuro (evitando di realizzare le perdite) e a vendere le vincite più velocemente per assicurarsi i profitti. Questo comportamento può portare a decisioni finanziarie non ottimali, in quanto l’obiettivo dovrebbe essere quello di massimizzare i profitti a lungo termine.
3. Bias della recente memoria (Recency Bias): Questo bias si verifica quando gli investitori attribuiscono troppa importanza alle informazioni più recenti e trascurano eventi passati. In pratica, tendono a reagire in modo eccessivo agli eventi o alle tendenze recenti senza considerare adeguatamente il contesto storico. Ad esempio, se un titolo ha avuto una buona performance negli ultimi mesi, gli investitori potrebbero sovrastimare la sua capacità di continuare a farlo bene nel futuro, ignorando le tendenze di lungo termine o i cicli di mercato.
4. Avversione alle perdite (Loss Aversion): Questo bias si basa sulla teoria che le persone tendono a dare maggior peso alle perdite rispetto ai guadagni equivalenti. In altre parole, la sensazione di dolore causata da una perdita finanziaria è più intensa rispetto al piacere derivante da un guadagno equivalente. Di conseguenza, gli investitori possono essere riluttanti a vendere asset in perdita, sperando che il mercato si riprenda, anche quando potrebbe essere più razionale tagliare le perdite e investire altrove.
5. Effetto del possesso (Endowment Effect): Questo effetto si verifica quando le persone attribuiscono un valore maggiore a un bene semplicemente perché lo possiedono. In termini finanziari, ciò può portare a valutazioni irrazionalmente alte degli asset detenuti e a resistenza nel venderli a un prezzo di mercato corrente. Gli investitori possono essere riluttanti a vendere gli investimenti perché attribuiscono un valore emotivo o psicologico ad essi, oltre al valore monetario.
Conclusione
Questi bias finanziari possono influenzare significativamente le decisioni di investimento e le valutazioni finanziarie, spesso portando a comportamenti irrazionali o subottimali. Riconoscerli e cercare di mitigarli è fondamentale per prendere decisioni finanziarie più razionali ed efficaci.
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