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ESPLORANDO I MISTERI DELLA FINANZA COMPORTAMENTALE: 5 BIAS CHE PLASMANO LE NOSTRE DECISIONI FINANZIARIE

  • Immagine del redattore: Mass R
    Mass R
  • 17 mar 2024
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 17 mar 2024

Data originale di pubblicazione Agosto 17, 2023.


In questo articolo vedremo:

-Cosa è la finanza comportamentale ed i bias

-Il contesto accademico della finanza tradizionale

-Cosa sono i Bias cognitivi della Finanza Comportamentale

-I cinque più importanti Bias che dobbiamo conoscere

-Testi accademici/divulgativi


Cosa è la Finanza Comportamentale

Tra le varie branche della finanza, la Finanza Comportamentale è un campo interdisciplinare che esplora come le emozioni, i pregiudizi e i modelli di pensiero influenzano le decisioni finanziarie. Contrariamente all’idea di razionalità economica, questa teoria riconosce che gli individui spesso agiscono in modo irrazionale a causa di bias cognitivi. Studiando questi fattori psicologici, la finanza comportamentale cerca di spiegare comportamenti come l’avversione alla perdita, la sovrastima delle capacità e il conformismo al gruppo. Comprendere questi elementi aiuta gli investitori a prendere decisioni più consapevoli e a sviluppare strategie che tengano conto della complessità dell’essere umano nelle scelte finanziarie.

La Finanza Comportamentale nel contesto della Finanza Accademica Tradizionale

Nel contesto accademico tradizionale, la Finanza Comportamentale rappresenta un’importante svolta nel modo in cui vengono comprese e analizzate le decisioni finanziarie umane. Fino agli anni ’70 e ’80, l’approccio predominante alla finanza era quello dell’ipotesi dell’efficienza dei mercati, che assumeva che gli investitori agissero in modo razionale, informato e senza pregiudizi.

Tuttavia, grazie alle ricerche pionieristiche di studiosi come Daniel Kahneman e Amos Tversky, la Finanza Comportamentale ha preso piede. Questo campo interdisciplinare unisce la finanza, la psicologia e l’economia, riconoscendo che gli individui spesso agiscono in modo irrazionale a causa di bias cognitivi, emozioni e influenze sociali.

L’obiettivo della Finanza Comportamentale è quello di identificare e spiegare questi comportamenti irrazionali, al fine di migliorare la comprensione dei mercati finanziari e delle decisioni degli investitori.

Nel contesto accademico, la Finanza Comportamentale è diventata una disciplina di studio a sé stante, con corsi e programmi di ricerca che esaminano dettagliatamente i vari aspetti dei bias cognitivi e delle influenze psicologiche nei processi decisionali finanziari.

Questi studi spaziano dalle reazioni degli investitori alle notizie finanziarie, alle dinamiche di mercato influenzate dall’irrazionalità degli attori, fino alla progettazione di strategie d’investimento che tengano conto di questi fattori umani.

La Finanza Comportamentale ha contribuito a rendere il campo finanziario più realistico e centrato sull’essere umano, sfidando l’idea tradizionale di razionalità assoluta nei mercati. Inoltre, ha aperto la strada a nuove sfide di ricerca e ha fornito spunti preziosi per migliorare l’educazione finanziaria e lo sviluppo di strategie d’investimento più consapevoli e adattabili ai comportamenti reali degli investitori.

Nel vasto panorama della finanza, i modelli tradizionali spesso presupponevano che gli investitori agissero in modo razionale ed efficiente nel prendere decisioni finanziarie. Tuttavia, la realtà è spesso ben diversa. La finanza comportamentale si è sviluppata proprio per comprendere e spiegare come gli aspetti psicologici influenzino le decisioni economiche. In questo articolo, esploreremo i cinque bias più importanti che emergono dalla finanza comportamentale, illuminando l’impatto che hanno sulle nostre scelte finanziarie.

Cosa è un Bias ?

Prima di addentrarci nei bias relativi alla finanza, dobbiamo assicurarci di aver ben compreso il significato di bias. Partiamo dalla psicologia.

Un bias, in psicologia e nelle scienze cognitive, si riferisce a un’alterazione o distorsione sistematica nei processi di pensiero o decisione, che può influenzare il giudizio oggettivo o portare a conclusioni errate.

I bias cognitivi sono spesso il risultato di processi mentali automatici ed inconsapevoli che possono derivare da pregiudizi, emozioni, esperienze passate o schemi di pensiero consolidati.

In sostanza, un bias rappresenta una sorta di “deviazione” dal ragionamento o dalla valutazione obiettiva, che può influenzare la percezione delle informazioni, il modo in cui vengono interpretate e le decisioni che ne derivano. Questi bias possono essere presenti in vari contesti, dalla valutazione delle informazioni scientifiche all’analisi dei dati, fino alle scelte quotidiane.

Nel campo della finanza comportamentale, i bias sono particolarmente rilevanti, poiché possono influenzare in modo significativo le decisioni finanziarie degli investitori, spingendoli a fare scelte irrazionali o subottimali. Riconoscere e comprendere questi bias è cruciale per prendere decisioni finanziarie più informate e consapevoli.

Esempi Concreti

1. Bias dell’Avversione alla Perdita:L’essere umano è geneticamente predisposto a dare più peso alle perdite rispetto ai guadagni, un fenomeno noto come “avversione alla perdita”. Questo bias può portare gli investitori a compiere scelte conservatrici, evitando rischi anche quando potrebbero essere vantaggiosi. Ad esempio, immagina un investitore che tiene un’azione in declino sperando che si riprenda, solo per evitare di riconoscere la perdita. Questo può portare a mancati guadagni nel lungo periodo.

2. Bias della Sovrastima delle Proprie Capacità:Spesso tendiamo a sopravvalutare le nostre abilità e competenze. Nel contesto finanziario, questo bias può condurre a scelte troppo rischiose.

Un esempio è il fenomeno dell’eccesso di trading, in cui gli investitori credono di avere un’abilità superiore nel prevedere le fluttuazioni del mercato e finiscono per compiere troppe operazioni, con conseguenti costi di transazione e possibili perdite.

3. Bias della Disponibilità:Questo bias si basa sulla tendenza a dare maggiore peso alle informazioni facilmente accessibili o ricordabili. Gli investitori potrebbero sovrastimare la probabilità di eventi rari ma altamente mediatici, come una crisi finanziaria imminente.

Un esempio è la paura scaturita dalla diffusione di notizie su una possibile recessione, che potrebbe spingere gli investitori a vendere le proprie azioni in fretta e furia.

4. Bias dell’Anchoring:Il bias dell’anchoring si verifica quando le persone si basano troppo su informazioni iniziali per prendere decisioni, anche se tali informazioni potrebbero essere irrilevanti o obsolete.

Un investitore potrebbe fissare il prezzo di acquisto di un’azione come punto di riferimento, ignorando le nuove informazioni che suggeriscono che il prezzo è cambiato di molto. Questo può portare a decisioni errate e perdite finanziarie.

5. Bias dell’Ottimismo Eccessivo:L’ottimismo eccessivo è un bias che ci fa sottostimare i rischi e sovrastimare le probabilità di risultati positivi. Gli investitori ottimisti potrebbero ignorare avvertimenti razionali e mantenere investimenti in attività ad alto rischio. Ad esempio, una persona potrebbe investire in una startup senza una solida base, basandosi solo sulla convinzione che avrà successo.

In conclusione, la finanza comportamentale ci ha rivelato che le decisioni finanziarie sono spesso influenzate da una serie di bias psicologici. Riconoscere l’esistenza di questi bias è il primo passo per prendere decisioni più informate e razionali.

Gli investitori che comprendono come questi fattori influenzino il processo decisionale possono adottare strategie più consapevoli e mitigare gli effetti negativi di tali bias sulle proprie finanze.

Bibliografia e testi accademici/divulgativi

Ci sono molti testi accademici e divulgativi che trattano il tema della finanza comportamentale. Ecco alcuni dei più noti:

Testi Accademici:

  1. “Behavioral Finance: Psychology, Decision-Making, and Markets” di Lucy Ackert e Richard Deaves: Questo libro fornisce una prospettiva completa sulla finanza comportamentale, esaminando come la psicologia umana influenzi le decisioni finanziarie e i mercati.

  2. “Advances in Behavioral Finance” di Richard Thaler: Questo libro raccoglie una serie di saggi di Richard Thaler, uno dei pionieri della finanza comportamentale, che esplorano i concetti chiave e le sfide del campo.

  3. “Misbehaving: The Making of Behavioral Economics” di Richard Thaler: Questo libro offre un racconto accessibile e coinvolgente sulla storia e l’evoluzione della finanza comportamentale, scritto dallo stesso Richard Thaler.

Testi Divulgativi:

  1. “Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness” di Richard Thaler e Cass Sunstein: Anche se non è esclusivamente sulla finanza comportamentale, questo libro presenta il concetto di “nudge” e offre spunti su come migliorare le decisioni finanziarie e non solo.

  2. “Thinking, Fast and Slow” di Daniel Kahneman: Questo libro non si concentra solo sulla finanza comportamentale, ma esplora come funzionano i nostri processi decisionali, cosa che è cruciale per comprendere i bias finanziari.

  3. “The Psychology of Money” di Morgan Housel: Questo libro esplora il legame tra psicologia ed economia, esaminando come le emozioni e il comportamento umano influenzino le scelte finanziarie.

  4. “Predictably Irrational: The Hidden Forces That Shape Our Decisions” di Dan Ariely: Anche se si concentra principalmente sulla psicologia delle decisioni in generale, offre una panoramica interessante sui processi che portano a decisioni finanziarie irrazionali.

Ricorda che la finanza comportamentale è un campo in continua evoluzione, quindi ci potrebbero essere nuovi testi che si aggiungono all’elenco nel corso del tempo. Prima di selezionare un testo, considera il tuo livello di conoscenza e il tipo di informazioni che cerchi.

 
 
 

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